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THE LEADER FRAMEWORK
“I buoni risultati sono ciò che desideriamo, mentre le buone decisioni sono ciò che possiamo fare per massimizzare la probabilità di ottenere buoni risultati”
J. Celona e P. McNamee
IL CONTESTO DI RIFERIMENTO
Siamo tutti Decision Maker, sia al lavoro che nella vita privata. Prendiamo circa 35.000 decisioni in un giorno, dalle più semplici a quelle più difficili; per le semplici usiamo la regola empirica, basata sull’esperienza, ma per quelle difficili, in cui complessità ed incertezza la fanno da padrona, dovremmo utilizzare dei processi decisionali, che prevedono il coinvolgimento di più persone, dotate di specifiche competenze e conoscenze, coadiuvate da strumenti che facilitano le decisioni e permettono di creare valore.
Eppure anche nelle decisioni, che contemplano grandi complessità ed incertezze, molti di noi si affidano alla propria esperienza.
Sarà la scelta giusta?
Perché proprio oggi, più che mai, bisogna disporre di un processo decisionale strutturato ed affidabile, in modo che le persone possano decidere con confidenza, coerenza e commitment in un mondo pieno di incertezze e grande volatilità?
Il motivo è semplice: manchiamo molte opportunità perché siamo Umani. E’ stato ampiamente dimostrato negli ultimi 30-40 anni da parecchi psicologi, tra i quali Amos Tversky, Daniel Kahneman, che quando un individuo si trova a prendere decisioni in condizioni di incertezza, il più delle volte usa un “pensiero intuitivo” facendo ricorso alle euristiche (scorciatoie mentale che si sono formate con l’evoluzione e con l’esperienza), che portano a distorsioni del giudizio (bias), dando così luogo a decisioni errate o di scarsa qualità, piuttosto che utilizzare processi strutturati creativi, inclusivi e razionali.
Inoltre, il cervello per sua natura preferisce risolvere i problemi sempre nella zona di comfort, in situazioni in cui può avere tutto sotto controllo; poi tende a semplificare la realtà secondo i propri schemi mentali, a rifiutare le alternative, perché costa fatica e non ha gli strumenti per valutarle contemporaneamente e a sottovalutare i rischi.
Fiduciosi delle nostre capacità le nostre decisioni:
- Sono spesso basate utilizzando il solo intuito, ossia su una irrilevante, inaffidabile o inadeguata informazione a disposizione
- Fanno leva su un processo di approvazione (advocacy culture) e si assume che l’accordo raggiunto sia di qualità, escludendo a priori le possibili alternative che possono generare valore
- Indirizzano il problema in modo non corretto e si finisce per affrontare il problema sbagliato
- Non ricercano il massimo valore realizzabile, poiché siamo abituati alla sindrome del “good enough” alla prima o alla seconda opzione che ci si presenta
- Sono sabotate da pregiudizi, emozioni e false ipotesi che non permettono di utilizzare il pensiero razionale
Gestire un team, una divisione o un’azienda verso il successo implica prendere decisioni critiche in prima persona, valutare decisioni altrui nonché esporsi dando consigli strutturati. Il tutto in un contesto come quello odierno, in rapido cambiamento e imprevedibile. Spesso con tempistiche molto stringenti e informazioni insufficienti. In queste situazioni, ricorrere all’intuito o alle abituali tecniche di risoluzione dei problemi spesso è controproducente. Così facendo cadiamo infatti preda di pregiudizi inconsci che ostacolano la nostra capacità di prendere decisioni migliori.
Per fare una scelta migliore nel nostro mondo reale, iniziamo accettando la nostra natura umana che è fallace e questa fallacità aumenta all’aumentare della complessità ed incertezza.
COSA SIGNIFICA PRENDERE DECISIONI DI QUALITÀ
Alcune ricerche ci aiutano a comprendere l’importanza di prendere decisioni migliori.
Le decisioni influiscono sul 95% delle Performance aziendali (fonte Bain & Company)
Solo il 15% della popolazione aziendale a livello mondiale di sente ’’Engaged’’ (fonte Gallup)
E secondo Fingertip (www.fingertip.org)
- Il 59% dei dipendenti ritiene che il processo decisionale sia il primo e più importante problema sul posto di lavoro
- Il 51% delle decisioni non sono allineate con la strategia dell’organizzazione
- Il 33% del tempo lavorativo è trascorso in attesa delle decisioni da prendere
Si evince che prendere decisioni di qualità, sempre coerenti con Identità e Strategia aziendale, può fare la differenza in un mondo altamente volatile ed incerto.
Prendere una Decisione di Qualità significa:
- Porsi le giuste domande e non dare le corrette risposte, altrimenti si instaura un processo di approvazione con i collaboratori e colleghi, perdendo così molte opportunità. Circa l’80% delle decisioni vengono prese per intuito o approvazione. Pensa a quanto valore, inteso come opportunità viene disperso. Porsi le giuste domande porta ad una mitigazione dei principali bias cognitivi – Overconfidence, Confirmation Bias, Anchoring e Groupthink –(1), il che significa generare opportunità
- Coinvolgere le persone giuste che lavorano su un obiettivo condiviso, significa favorire la diversity, ossia guardare il problema o l’opportunità da diversi punti di vista per arricchire l’idea iniziale, ridurre la complessità e mitigare i rischi
- Riconoscere che la tua idea vale quanto quella degli altri (onestà intellettuale), quindi valutare i diversi scenari (le diverse strategie e modelli di business) permette di aumentare le probabilità di successo e ridurre i rischi
- Raccogliere informazioni affidabili su questi scenari e valutarli simultaneamente con i valori e rischi al fine di avere una decisione basata sulla logica e non sull’intuito ed identificare quella che genera il maggior Valore per l’azienda e gli stakeholder strategici coinvolti
- Scegliere in modo etico, escludendo egoismi ed opportunismi, la soluzione più coerente con l’obiettivo prefissato, con l’Identità aziendale e strategia in essere
Agendo in questo modo abbiamo aggirato molte delle trappole mentali che il nostro cervello ci impone ogni giorno:
- preferenza a risolvere i problemi nella zona di comfort, secondo quello che conosce – esperienza
- tendenza a semplificare la realtà secondo i propri schemi mentali
- preferenza a rifiutare le alternative, poiché costa fatica e lo mandano in confusione
- tendenza a sottovalutare i rischi, poiché si sente confidente in quello che sa e che conosce
- tendenza a scegliere egoisticamente la strada più facile
THE LEADER FRAMEWORK
Ti sei mai chiesto come dovrà cambiare la tua figura di manager per:
- creare comportamenti più inclusivi, fiduciosi, riconoscenti, aperti e imparziali e diventare tu stesso un leader sostenibile?
- far accadere le cose e al contempo migliorare le performance aziendali con l’aiuto di tutti e avere un impatto anche per il sociale e l’ambiente?
The Leader Framework deriva dalla metodologia multidisciplinare aperta Lean Decision Quality® (https://www.stratego.life/lean-decision-quality/), basata su Neuroscienza – come le persone prendono comunemente le decisioni – e Scienza delle Decisioni Prescrittive – come le persone dovrebbero prendere le decisioni -.
The Leader Framework è uno strumento strategico visuale di uso quotidiano per valorizzare e mettere a sistema l’Intelligenza Collettiva – il Pensiero Integrato -, con lo scopo di trovare sempre la miglior soluzione possibile e massimizzare il valore delle nostre decisioni (investimenti).
Un framework che può essere utilizzato sia da manager che dai collaboratori per porsi le giuste domande, dare senso e consapevolezza a quello che si sta facendo, coinvolgere gli stakeholder strategici, chiedersi le possibili alternative, riflettere su cosa si conosce e non ed infine come mettere insieme conoscenze, alternative e valori desiderati per prendere una decisione di qualità.
Per una maggiore comprensione di The Leader Framework si riporta una sintetica descrizione della Lean Decision Quality®, chiamata anche decision wheel. E’ composta da 5 passi:
- i primi 4 passi costituiscono il processo decisionale, dalla definizione allo sviluppo obiettivo fino alla presa di una decisione
- il battistrada costituito da Identità – Vision, Mission, Cultura & Struttura – e Strategia aziendale, accompagna l’obiettivo lungo tutto il suo percorso, per generare un continuo allineamento
- il 5 passo, Impegno ad Agire, una tappa fondamentale per trasformare il valore potenziale di una alternativa in valore reale, passando dal pensare all’agire.
The Leader Framework, lo strumento di sintesi della Lean Decision Quality®, ci consente di definire in modo cristallino obiettivo, scopo, stakeholder, strategie alternative e scelta. Utilizzato in modo ricorsivo permette di sviluppare un mindset strategico e sistemico.
È composto da tre domande:
- Che cosa abbiamo intenzione di fare? -> corrisponde al nostro vero obiettivo (es. lanciare un prodotto, fare un evento, aprire un nuovo negozio, valutare un nuovo impianto di produzione, acquistare un macchinario, fondare una startup, fare uno spin-off aziendale, entrare in un nuovo mercato, etc.). “Che cosa” corrisponde alla strategia dell’obiettivo.
- Perché lo stiamo facendo? -> corrisponde allo scopo dell’obiettivo (cosa vogliamo ottenere: aumentare le vendite, il profitto, la mia produzione, la mia brand awareness, il mio impatto ecosostenibile, etc.). “Perché” corrisponde al fine che vogliamo raggiungere, sia in termini di Vision sia in termini analitici (obiettivi numerici), chiedendoci quale sia il contesto dietro la scelta.
- E’ coerente con Identità e Strategia aziendale? -> corrisponde nel chiedersi se l’obiettivo è allineato a Vision, Mission, Valori, Competenze, Struttura e Strategia in essere. Un non allineamento porterebbe a fare qualcosa di inutile per l’organizzazione. Naturalmente ci sono sempre le eccezioni. Se rivoluziono il mio business, la domanda da chiedersi è come deve cambiare la mia eventuale mission, le competenze, la struttura e la strategia in essere?
Nota: Diverse volte capita di confondere il Che Cosa con il Perché, poiché Vision e Strategia non sono chiare o non sono state condivise. Obiettivi non ben definiti generano confusione sia per chi lo definisce sia per chi lo riceve.
Chi coinvolgiamo e con chi condividiamo la decisione? -> chi coinvolgiamo corrisponde al coinvolgimento del team di progetto funzionale o inter-funzionale a seconda del tipo di obiettivo strategico-tattico-operativo; con chi condividiamo l’obiettivo è riferito a stakeholder interni (sponsor, esperti, parte operativa, etc.) e stakeholder esterni (partner, fornitori, clienti, esperti, etc.). Il coinvolgere persone permette di arricchire la nostra cornice decisionale, facendoci vedere i problemi/opportunità da diversi punti di vista e come conseguenza si riduce la complessità, si mitigano i rischi e si aggiunge valore alla decisione.
Nota: Capita spesso di risolvere problemi nella nostra comfort zone: il motivo è perché siamo eccessivamente confidenti in quello che facciamo o nelle capacità della nostra organizzazione.
Quali sono le nostre alternative? -> corrisponde a domandarsi se quello che abbiamo nella nostra mente è corretto / sbagliato o crea poco / tanto valore. Questo ci permette di disancorarci dall’idea iniziale e valutare diverse opportunità principalmente per aumentare la probabilità di successo del nostro obiettivo iniziale.
Nota: Capita spesso che la soluzione è unica oppure le alternative sono due o tre molto simili. Così facendo non si aggiunge molto valore rispetto all’idea iniziale. Le alternative devono avere la caratteristica di essere molto creative, avvincenti, realizzabili e significativamente differenti.
È composto da 3 domande:
- Che cosa conosciamo e cosa non conosciamo? -> corrisponde a domandarsi se, l’alternativa o le due alternative che portiamo avanti, abbiamo informazioni affidabili a supporto e quali sono le principali incertezze.
- Quali sono le ragioni delle nostre scelte? -> corrisponde a valutare, l’alternativa o le due alternative che portiamo avanti, valori e rischi per la scelta (es. se l’alternativa che ha maggior valore, in termini di profitto o vendite, presenta anche i maggiori investimenti, verrà scelta o si preferirà una con rischi e valori minori?)
- Sono coerenti con l’obiettivo, la nostra identità e la strategia in essere? -> corrisponde a domandarsi se l’alternativa scelta soddisfa i nostri requisiti iniziali (KPI) e quello che stiamo decidendo è allineato alla nostra identità e strategia.
Nota: Diverse volte non sono esplicitate le fonti delle nostre informazioni e le incertezze. Inoltre, molto spesso si misurano solo i valori ed i rischi vengono omessi.
Quindi qual è il grande vantaggio dal partire da un’idea/obiettivo, esplorare le alternative e poi scegliere la migliore? Beh se partiamo da questo presupposto otteniamo due vantaggi: se l’idea iniziale, esplorate le diverse alternative, risulta la migliore siamo ancora più decisi a portarla avanti – quindi non facciamo altro che potenziarla – , altrimenti scegliamo l’alternativa che genera più valore per noi (i.e. valore può essere inteso come profitto, ecosostenibilità, numero di persone da assumere, etc.).
La frase da tenere sempre in mente è “solo con la conoscenza decidiamo l’idea”
Ci impegniamo ad allocare risorse e ad intraprendere un piano operativo? -> corrisponde a trasformare il valore potenziale in valore reale. Un pensiero senza un’azione rimane fine a se stesso. La domanda consente di generare commitment sia del decision maker sia del team che svilupperà un piano operativo.
The Leader Framework permette di avere un riscontro veloce ed immediato sulle nostre decisioni quotidiane senza lasciare nulla al caso.
APPLICAZIONI PRATICHE
The Leader Framework ha un “approccio visuale strutturato”, che consente di condividere obiettivi e strategie, che talvolta possono essere difficili da spiegare o comprendere, in un modo molto più semplice e intuitivo.
Qui di seguito sono riportati casi reali che consentono la comprensione immediata del framework, per poterlo replicare in autonomia sia nel business sia nella vita privata, in tutte le occasioni che prevedono allocazioni di risorse finanziarie e temporali.
Lo scopo del suo utilizzo è sempre trovare la miglior soluzione e che massimizza il valore della nostra decisione (investimento).
PERCHÉ UTILIZZARE THE LEADER FRAMEWORK
- Efficace: attiva il pensiero laterale, il pensiero analitico ed il pensiero sistemico necessari per massimizzare sempre il valore delle tue decisioni (investimenti), riducendo al minimo i rischi e la complessità
- Replicabile: grazie alla sua versatilità e adattabilità, può essere replicato in tutte le decisioni che dovrai prendere in prima persona, e trasferito facilmente tra i colleghi all’interno della tua organizzazione, con partner e clienti
- Veloce: accorcia i tempi decisionali senza intaccare l’efficacia delle decisioni grazie al coinvolgimento attivo delle persone interessate e alla struttura snella ed essenziale del framework
- Semplice: un approccio al decision-making facile, visuale, flessibile, con domande illuminate, passo per passo, permette di guidarti verso l’obiettivo e coinvolgere attivamente il tuo team nei processi decisionali, creando un clima di fiducia, rispetto e responsabilità
- Chiaro: definisce un linguaggio aziendale comune che facilita una comunicazione chiara, efficace e trasparente tra le parti interessate, a scanso di possibili incomprensioni
- Coinvolgente: attiva l’Intelligenza Collettiva e ti consente di identificare i rischi, ridurre la complessità per trovare velocemente soluzioni a problemi complessi e/o cogliere le migliori opportunità
- Coerente: ti guida nel prendere decisioni che sono sempre in linea con la tua identità e strategia aziendale, evitandoti danni d’immagine e sprechi di risorse
Avere metodo significa perseguire un obiettivo, possedere un ordine logico e un piano, in vista del fine che s’intende raggiungere. Il metodo ti permette di metterti in viaggio, avanzare, progredire, spingersi oltre, esplorare, valutare, decidere, crescere e migliorarsi continuamente.
Come sostiene Stewart Brand:
Possiamo provare a cambiare la testa delle persone, ma stiamo solo perdendo tempo. Cambiamo gli strumenti che hanno in mano e cambieremo il mondo.
RISORSE
L’obiettivo di The Leader Framework è aiutare le persone ad attivare quotidianamente il pensiero strategico e sistemico, in modo ricorsivo, nonché a comprendere le esatte dinamiche organizzative e neurologiche che regolano la presa di decisioni più sostenibili, inclusive e profittevoli sia nel business che nel privato. Questo si traduce nel rafforzamento dell’autostima e in un forte incentivo allo sviluppo del potenziale, in modo da accelerare performance, produttività e motivazione a fare.
DESIDERI STARE SEMPRE UN PASSO AVANTI?