Internet: Il nuovo modello di business di Elon Musk

È possibile elaborare molteplici modelli di business per soddisfare le aspettative dei clienti, ognuno di essi è essenzialmente frutto di tre fattori: Vision, creatività e progresso tecnologico.
Prendiamo come esempio il Futuro di Internet, argomento decisamente di tendenza al giorno d’oggi, analizzando i diversi modelli di business dei diversi player presenti sul mercato, concentrando la nostra attenzione sul “fronte della banda larga” e delle sue future applicazioni.

Nell’attuale scenario coesistono due realtà tecnologiche con diverso potenziale:

  • Le reti di copertura satellitare Inmastar e Thuaraya che sfruttano orbite geostazionarie (posizionati a circa 36.000 km superficie terrestre) vengono utilizzate dai media, esercito ed altri soggetti per collegamenti internazionali ed in posti sprovvisti di copertura. Globalstar ed Iridium utilizzano invece un’orbita satellitare più bassa (posizionati a circa 780 km dalla superficie terrestre) richiedendo un più alto numeri di satelliti, ma le prestazioni sono nettamente superiori ai precedenti. Il servizio Iridium permette comunicazioni voce, SMS e dati con copertura globale del 100% del pianeta (inclusi tutti gli oceani, gli spazi aerei e le regioni polari). I nuovi satelliti della flotta Iridium costruiti dal consorzio Thales Alenia Space saranno lanciati dall’azienda SpaceX del magnate americano Elon Musk.
  • Le reti per la copertura terrestre con tecnologia ADSL, 3G/4G e in fibra ottica dei diversi player per coprire continenti, nazioni, città con i diversi modelli di business: alcuni concentrati nel collegare le dorsali transoceaniche in fibra ottica e fare accordi per essere player globali, altri nel focalizzarsi capillarmente dapprima in una città (Milano) come Fastweb e poi espandersi in altre città italiane. Altri player che sfruttano l’etere per la copertura dati.

In un mondo iperconnesso e affamato di Internet, caratterizzato dal costante incremento dell’utilizzo di  smartphone, tablet, dalla crescita esponenziale dell’Internet of Things, la domanda di banda larga e di connessione è in continua crescita. Proprio per questo  la concorrenza sul campo è diventata sempre più agguerrita, creativa e visionaria.

Una concorrenza che sembra puntare sempre più in altro e “mirare letteralmente a colonizzare il cielo”. Sono in molti infatti a voler tentare la fortuna usando le HAP (High Altitude Platforms) per connettere i circa 3 miliardi di persone che ancora oggi faticano ad accedere ad Internet e rispondere alle “richieste” di chi già dispone di una connessione, ma esige performance sempre più elevate.

Tra i contendenti non potevano ovviamente mancare i grandi colossi della rete, ognuno con una sua strategia e una sua visione….

  • Zuckerbergha pensato ai droni (chiamati Aquile), grandi e leggerissime strutture senza pilota, capaci di volare autoalimentandosi sfruttando l’energia solare per coprire zone senza copertura
  • Google ha pensato di utilizzare dei palloni aerostatici (chiamato Project Loon), che galleggiano due volte più alti degli aerei commerciali, dotati di antenne che riflettono a terra il segnale. In futuro, la società prevede che gli utenti di telefoni cellulari potranno connettersi ai palloncini per estendere il servizio in assenza di copertura.

Ma lasciando da parte i “soliti noti” quello su cui vogliamo farvi riflettere è l’ambizioso progetto del  nuovo Steve Jobs americano Elon Mask che con la sua SpaceX vuole lanciare più di 4.400 satelliti a bassa quota ( orbita più bassa significa segnale più potente e minor tempo di transito per evitare ritardi) per l’Internet Globale, che potrebbe sbaragliare così la concorrenza sia terrestre che satellitare. Il piano prevede prima la copertura degli Usa e poi di tutto il pianeta.

Vorrei sottolineare che il vero punto di forza del Visionario Musk è proprio la sua Vision, un progetto globale pensato per tutti e per tutto (e non solo per le persone in aree remote). Un sistema concepito per essere adattabile, flessibile e scalabile per “seguire l’evoluzione della domanda di servizi a larga banda ed ultra ed in grado di essere interoperabile con i sistemi esistenti e futuri”.

La riuscita di questa iniziativa potrà cambiare le regole del gioco di molti player,  tanto che SpaceX, secondo un recente rapporto sul Wall Street Journal, prevede ricavi che potrebbero superato i 30 miliardi di dollari entro il 2025 – sei volte quello della sua attività dei razzi – mentre i profitti operativi della società potrebbero salire a oltre i 20 miliardi di dollari.

Il progetto visionario potrebbe offrire a Musk il capitale per l’ultimo obiettivo di SpaceX un obiettivo ancor più ambizioso: una colonia su Marte, completa di accesso a Internet via satellite.

Quindi l’Internet satellitare potrebbe essere solo il fine che giustifica i mezzi di Elon,  Cosciente della difficoltà da parte dei Venture Capital di comprenderne i benefici di questa Missione, che va al di là di ogni umano pensiero.

L’idea di Musk porta a riflettere sul funzionamento della mente umana, ossia che i dati, le informazioni e le proposte di valore non sono sufficienti per vendere prodotti innovativi. Tutti noi conosciamo il detto: “Ci crederò quando lo vedrò”. Ma quando si tratta di Innovazione, la verità è spesso “lo vedrò quando ci crederò“. Per vendere la tua idea devi cambiare non solo cosa pensano i clienti, investitori, fornitori, ma come pensano.

Ad ognuno la sua visione, ad ognuno il suo modello di business, ad ognuno il proprio sogno, ma il pensare globale, iniziando dal locale, vince sempre!

Articolo precedente
Area C Milano: C come credibilità agli occhi dei cittadini
Articolo successivo
Voglio acquistare un’auto: sto prendendo la decisione giusta?